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Baseball per ciechi: il progetto americano raddoppia


da FIBS (Federazione Italiana Baseball e Softball)
di Michele Gallerani - (3 dicembre 2015)

L’esaltante avventura negli States di Matteo Briglia e Ada Nardin è servita a piantare il seme per una futura collaborazione, ora si tratta di farlo germogliare. Il sogno degli ambasciatori italiani in USA è arrivare a giocare un triangolare a Orlando, in Florida nell’ottobre 2016

L’estate di successo negli Stati Uniti è ormai alle spalle. Matteo Briglia (Lampi Milano) e Ada Nardin, ambasciatori della AIBxC hanno lavorato duro, per portare anche oltreoceano il baseball per ciechi e Ada Nardin e Matteo Briglia, ambasciatori AIBxC in USAcercare di instillare negli atleti disabili americani la voglia di cimentarsi in questo stupendo sport. In questo articolo avevamo già riportato la relazione dei 2 inviati speciali nel corso dell’esperienza. Da qualche settimana Ada e Matteo sono rientrati in Italia, ma il loro entusiasmo non si è per nulla affievolito, anzi, per quanto possibile è addirittura aumentato, quasi in maniera esponenziale. Lo si percepisce dal tono di voce che usano per annunciare le novità della stagione 2016.

“Il nostro obiettivo finale è ovviamente quello delle Paralimpiadi 2020 a Tokyo”, dicono Ada e Matteo. “Ma quello, altrettanto ovviamente, non dipende da noi. Quello che possiamo fare, per cercare di raggiungere il nostro scopo, è coinvolgere quanta più gente possibile e rendere internazionale il nostro movimento”.

In questo senso ci si sta già muovendo per approntare la stagione 2016. “Per ora siamo ancora nella fase di progettazione, ma le basi sono state poste. In America, e nello specifico a New York City abbiamo dei referenti che stanno portando avanti il lavoro che abbiamo cominciato la scorsa estate”.

“Il nostro lavoro”, continuano i nostri ambasciatori “è stato quello di cercare di far passare l’idea che il baseball per ciechi che giochiamo in Italia è veramente baseball, molto di più del beepball che giocano negli States. Credo che ci siamo riusciti e ora ci sono tante, tantissime persone, giovani e meno giovani, soprattutto molti ex giocatori di baseball che hanno perso la vista in età adulta, che vogliono continuare a giocare e avere la possibilità di competere in un vero e proprio campionato”.

Che cosa manca per poterlo fare?

“Penso molto poco. I nostri referenti a New York stanno lavorando per avere a disposizione le palestre per cominciare la parte di allenamento, fin dall’inizio del nuovo anno. Questo ci potrebbe consentire, se tutto procederà senza intoppi, di scendere su un vero diamante all’inizio della primavera prossima. La palestra è già stata individuata a Chelsea: è un luogo dove altri atleti disabili si allenano in altre discipline e potrebbe fare anche al caso nostro”.

Il passaggio successivo sarebbe poi quello di scendere in campo. Chi conosce New York City sa che a

Central Park ci sono tanti campi da softball, sui quali chiunque può cimentarsi in partite amatoriali, “ma quei campi, in realtà, sono campi da softball, dove si gioca solo sulla terra rossa. Per giocare al meglio a baseball per ciechi serve il campo esterno in erba e per questo stiamo aspettando che il Recreational Parks Department dia il via libera all’adattamento di un campo, ovviamente a Central Park. A quel punto i giochi sarebbero fatti. Con il grande lavoro che numerosi volontari appassionati stanno già facendo, con gli allenamenti che gli atleti avranno effettuato indoor, con il campo adatto, ci sarebbero tutte le condizioni per avviare al meglio la seconda fase del nostro progetto: partite vere, con squadre vere”.

Il progetto è, non c’è che dire molto ambizioso, ma Ada e Matteo, che recentemente ne hanno parlato con i vertici della AIBxC, in un incontro che si è tenuto a Milano e al quale hanno partecipato il presidente Alberto Mazzanti e il commissario Stefano Malaguti e il consigliere addetto alla promozione e sviluppo, Lorenzo Vinassa De Regny, sono molto determinati a realizzarlo, tanto che hanno già in tasca un biglietto aereo per NYC, dove atterreranno nuovamente il 2 maggio 2016 e si tratterranno fino alla fine del mese di giugno. “Quelli saranno 2 mesi intensi per noi, nei quali dovremo cercare di far quadrare il cerchio. Anche perché la fase finale della stagione 2016 prevede il momento clou di tutto il nostro lavoro: abbiamo già contatti con Cuba, dove il baseball per ciechi è già approdato e con il progetto americano avviato a una reale attività avremmo la possibilità di organizzare, a Orlando, in Florida, per il mese di ottobre, un Torneo Internazionale con squadre europee (composte da atleti italiani, tedeschi e francesi), statunitensi e cubane. Sarebbe una gioia grandissima riuscire a concretizzare questo sogno”.

Michele Gallerani

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