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SUL LAGO di Varese due importanti avvenimenti remieri


di Ferruccio Calegari - (26 giugno 2007)

- VARESE - SUL LAGO di Varese due importanti avvenimenti remieri: nella classica conca della Schiranna ieri si è svolta la regata per giovanissimi, intesa a classificare i partecipanti al prossimo Festival nazionale dei Giovani, con Canottieri Gavirate al vertice, seguita da Varese e Luino.

E proprio a Gavirate, all’altro capo del lago, si è concluso ieri il secondo raduno nazionale per atleti disabili, che nella terminologia internazionale partecipano all’adaptive rowing. E se sino a qualche anno fa l’organizzazione remiera italiana accettava il settore, non si può dire che lo incoraggiasse troppo.

Ma da quando lo scorso anno ai mondiali di Eton la squadra azzurra ottenne tre brillanti piazzamenti in finale, l’attenzione è mutata. Anche in relazione all’ammissione del canottaggio nel programma paralimpico.

Paola Grizzetti, olimpionica a Los Angeles nel 1984, entusiasta vestale del settore, dalla Federazione canottaggio ha ricevuto l’investitura tecnica e ne valorizza l’impegno presso la sede della Canottieri Gavirate.

«È un settore in crescita – sottolinea –. Siamo passati dalle due società con una ventina di atleti dello scorso anno, a 17 società con 75 atleti. Spero proprio che questa maggiore attenzione consenta anche un miglioramento oltre che fisico anche psicologico».

Cosa avete fatto in questi giorni? «Anche con la collaborazione di Piero Poli, medico specialista e campione olimpico nel quattro di coppia a Seoul, abbiamo sviluppato una serie di test su atleti provenienti da Aniene, Monate, Flora, Varese, Gavirate, Milano e Ospedalieri Treviso. Posso dire di avere constatato delle buone situazioni, in particolare nel singolo maschile con Simone Miramonti (Aniene) e singolo femminile con Agnese Moro (Ospedalieri Treviso). Ma anche nel doppio abbiamo apprezzato l’ottimo abbinamento di Stefania Toscano (Milano) con Daniele Stefanoni (Gavirate)».

Formazioni miste? «Nel regolamento internazionale è prevista la formazione di equipaggi maschili-femminili».

Ed anche elementi in evidenza ai recenti campionati italiani...

«Certamente. Ma in questa occasione, pur felici della crescita del settore, si è accresciuto anche l’imbarazzo selettivo per il quattro con timoniere, dove all’equipaggio campione d’Italia di Graziana Saccocci, Angelo Bolis, Michele Frosi, Gaetano Marchetto, tim. Alessandro Franzetti, vengono a contrapporsi altre realtà. E per un migliore risultato, con la collaborazione dei tecnici specialisti Giovanni Calabrese e Renzo Sambo, entrambi con un ricco passato olimpico, abbiamo testato i vari elementi. Una valutazione definitiva, per i prossimi mondiali, sarà effettuata nel ritiro che organizzeremo sempre a Gavirate dal 10 al 15 luglio».

L’attività non è limitata soltanto ai diversamente abili fisici? «Il regolamento internazionale prevede che nel quattro con timoniere possano essere immessi anche ragazzi con problemi di disabilità mentale, ed in questo senso proprio a Gavirate stiamo collaborando con un istituto della zona. A Milano la Canottieri Olona ha aperto altre iniziative con dei ragazzi autistici, tutti tra i 14 e 20 anni, con ottimi risultati iniziali».

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