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Smile

Wheelchair Karting torna a Rozzano, e il GSD non vedenti Milano torna con Wheelchair Karting!

19 Aprile 2024


è il 19 aprile, e lo aspettavamo davvero con ansia. Lo scorso anno eravamo già stati invitati, ma in tanti non avevamo potuto esserci. Questa volta invece sì, e siamo davvero tantissimi!

In un bellissimo mattino di sole splendente e aria polare, (almeno non piove che qua l'abbiamo vista brutta), un pezzo della pattuglia parte da via Mozart col nostro mitico pulmino: Diego e Alessandro raccolgono il branco, Nico, Luzi, i Coccoli e Antonio.

L'inizio non è molto sprintoso; perché stiamo andando così piano? il traffico di Milano non lo sa che noi stiamo fremendo e spasimando di arrivare? Alla fine ecco la pista di Rozzano!

La pista dei go kart vista dalla partenza.

Nel frattempo ci siamo sincronizzati con gli altri che arrivano in autonomia: Luca, Nadia, Max, Andrea, Giuli, Aurora, Marzia, Loredana e Roberto, con annessi amici, mamme, forse fratelli... Scusate ci siamo un po' persi. smile.

Insieme a un bel po' di altre persone attirate come noi dall'evento ci troviamo tutti a fare la fila davanti al banchetto della registrazione così cominciamo a fare un po' di chiacchiera e un po' di casino, mentre in sottofondo gli scoppiettii e i rombi dei Kart già catalizzano la nostra attenzione. Al momento non stiamo neanche pensando alle salamelle che ci saranno a pranzo, quindi la cosa è grave! smile.

I Go Kart sulla pista che passano davanti al punto di partenza.

Espletate le formalità, in attesa di capire se ci siamo tutti qualcuno individua il podio del circuito. Un posto carino dove sedersi? Figuriamoci, qua scatta subito la sfida e Loredana si fionda sul gradino più alto. Ehm, forse perché è la più atletica e ce la faceva solo lei... Max elegantemente si issa sul secondo, che tanto alla fine arriverà alla stessa altezza! La Coccolina viene invitata sul terzo che va bene, tanto salire più su era troppa fatica. smile.

Da sinistra: Max, loredana e Coccolina sul podio con dietro una stampa dello sviluppo della pista dei Kart.

Finalmente viene anche il momento di conoscere Gigi, tante volte sentito per telefono per organizzare il tutto.

Gigi, papà, e Nico, figlio, sono gli inventori di questa fantastica baraonda. Nico 10 anni fa è rimasto in carrozzina per un incidente. Voleva assolutamente andare in go kart. Per fortuna sua e nostra aveva una splendida famiglia che un po' alla volta ha messo in pista un kart attrezzato per lui, poi due, poi tanti, poi hanno pensato che sui kart sarebbe stato bello farci salire chiunque, e non solo far salire. In 4 anni hanno attirato amici, aiutanti, fan, si spostano in tutta Italia, hanno costruito kart su cui chiunque può salire, e anche kart con doppia guida.... Indovinate per chi?

Perché è bello filare sulla pista se ti portano altri, ma dirigere la faccenda, è tutta un'altra cosa!

Gigi quindi ci porta a bordo pista. Quando arriva il turno, sottocasco, casco con radioline, "Houston, vi ricevo forte e chiaro"! Si precipita nel kart, provateci ad entrare con eleganza quando pensate che siete sul sedile e invece il sedile è ancora 20 centimetri più sotto... Ehm. Ti imbragano, ed è ora di mettere le mani sul volante!

Abbiamo avuto la spiegazione dello sviluppo della pista prima di salire, quindi giù la visiera del casco, che ora si va!

La Coccolina non ci crede di essere lei a girare il volante e far prendere quella curva a 180 gradi che adesso abbiamo capito perché ci hanno legato al limite dello strangolamento che se no si finiva fuori dal kart!

Ehm... "Houston, abbiamo un problema. Non si sente nienteee!" Finché si va piano la voce del copilota arriva abbastanza chiaro; "Destradestradestra" urla Marco, e meno male che urla perché il volume del casco risulta un po' basso e quando andiamo su di giri non è che si senta proprio tanto... Ma Marco è bravissimo, la Coccolina che non ha mai messo le mani su un volante ci sta prendendo gusto e la sensazione di essere lei a condurre la macchina le piace un sacco. Magari quando c'è un dubbio è meglio lasciare che ci pensi Marco a condurre il kart di nuovo in pista, ma ragazzi che storia!

La Coccolina si accorge solo quando scende che non ha messo i braccialetti e lo stomaco fa un po' glopglop, ma fa niente. Ok, ora il difficile è riestrarsi dal pavimento e ritornare in posizione eretta; più che altro perché sul kart le salamelle non me le portano mica. smile

Bene, quasi con grazia, facciamo finta, siamo di nuovo a bordo pista e adesso tocca a qualcun altro! Forse poi si riesce a fare un altro giro col volume adatto alle orecchie della Coccolina, visto che gli altri non hanno lamentato problemi.

Il coccolo è anche lui entusiasta, tanto che ruba la tastiera all'autore e ci mette del suo:

Josè imbragato sul Go Kart prima della partenza.

"E mentre mi chiedo come starà andando allo stomaco della Coccolina, ecco che qualcuno mi trascina nella zona di imbarco. Mi fanno indossare una retina sopra la quale verrà poi messo il casco per una questione igienica. Il casco è bianco e mi spiegano che quelli bianchi hanno il microfono e li usano per i non vedenti, così li trovano subito senza intoppi, al contrario degli altri che invece sono neri.

"Mi senti", gracchia una voce forte e chiara dall'interno del casco. "Sono Gabriele, il tuo pilota", dice. Qualcuno mi conduce verso quell'affascinante quattro ruote così basso la per terra che attende placido.

Accolto nel morbido abbraccio del sedile mi vengono legati i piedi, e delle cinghie, fatte passare sotto le ascelle, assicurano che il corpo non scivoli verso il basso.

Poi il motore prende vita con una serie di fusa ritmate, e l'entusiasmo che covo sopito dentro inizia pian piano ad ardere.

Gabriele tuona nel casco: "Partiamo"?

"Houston, per me è GO!", esclamo, mentre il go kart si immette nella pista ed inizia a percorrere il primo rettilineo.

Gabriele spiega che inizierà guidando lui, mentre le mani seguono i movimenti del volante che gira ora a destra, ora a sinistra, mentre cerco di capire, tra le altre cose, di quanto debba girare il volante per riuscire a percorrere il raggio della curva, ma, stranamente, non mi sembra così difficile, anzi, mi sembra quasi, intuitivo.

Ancora la voce di Gabriele dice che tra un po' inizierà a lasciarmi il comando.

A me pare di riuscire a sbirciare abbastanza bene la pista, insomma, almeno i suoi contorni, dove finisce l'asfalto e dove inizia l'erba. Lo spiego a Gabriele, che, di rimando mi sussurra nel casco: "Perfetto, allora lascio guidare te".

Ed è così che con movimenti timidi, quasi impacciati, le braccia iniziano a guidare il volante. Movimenti insicuri vengono guidati dalle mani esperte del pilota a fianco, ma piano piano si fanno più decise ed iniziano decisamente a prenderci gusto.

Oibò, ed ora? Houston, richiedo assistenza immediata! Se c'è un santo protettore dei corridori di go kart lo invoco! Dove diavolo si deve girare qui?

Diritto? No, non sembra, forse a sinistra? Ehm! O magari è a destra? Sembra tutta uguale qui, ma il kart procede, e procede anche spedito. Qui forse a sinistra...

Imposto timidamente la curva per quella direzione, ed ecco che una decisa correzione arriva dall'arcangelo Gabriele che rafforza la curva impostata da me in modo poco deciso.

In men che non si dica il primo giro è terminato. Delle righe bianche sulla strada fanno pensare che stiamo superando la partenza. E Gabriele conferma, ma il nostro kart è lanciato deciso verso il secondo giro.

"Wow": Esclamo. Qui la visibilità è a me più congeniale, la curva a 180 gradi si avvicina ma il kart non sembra diminuire la sua velocità.

"Ma io non li ho i pedali?" - chiedo. "No", spiega sempre Gabriele, che dice che noi abbiamo solo il volante, a lui spetta oltre a correggere il tiro, anche regolare la velocità.

Però la curva a 180 l'abbiamo presa davvero bella allegra, il volante che trema tra le mani, il rombo del motore che ci spinge veloci, e la tranquillizzante voce di Gabriele che mi rassicura: "Le gomme slittano, si perde e si riprende aderenza", e mentre mi dice così sento effettivamente i copertoni fischiare sull'asfalto. "Tranquillo che non ci ribaltiamo", mi rassicura. Ehi, ma non è che attraverso il casco mi legge nei pensieri? Stavo giusto pensando che avrei diminuito un po' l'andatura.

Usciti dalla curva poi Gabriele da ancora più gas per rallentare quanto basta appena prima della prossima curva, e ci ritroviamo poi in quel punto dove la visibilità è più difficoltosa per me, ma, la memoria viene in aiuto e questa volta sono più deciso, meno insicuro, ed affrontiamo quella spaventosa S che diventa giro dopo giro meno paurosa.

Ora il mio entusiasmo arde decisamente, divampa, cerco di accomodarmi ancora meglio cercando, per quanto possibile di protendermi in avanti quasi a voler vedere meglio la pista. Non che cambi in realtà, ma in questo momento devo avere davvero lo sguardo della tigre. E schiodatemi dal sedile adesso!

I giri si susseguono veloci. Gabriele apporta qualche piccola correzione di volta in volta, ma oramai non sento più il volante agire di volontà propria, sono davvero io che lo sto portando.

Passiamo di nuovo davanti al punto di partenza, ed ho perso il conto dei giri. Io credo siano almeno 7 od 8, e Gabriele mi fa: "Ne facciamo un altro?"

"Ma certo, se ce n'è il tempo, perché no?". E così, per l'ultima volta il kart sfreccia lanciato sui rettilinei, affronta curve ora prese un po' più strette, ora un po' più larghe, e, magari è la mia percezione ad essere in errore, ma se possibile mi sembra che il mio compagno di guida ci stia tirando dentro decisamente più di quanto fatto fino ad ora. Ho quasi la sensazione che si stia divertendo un sacco anche lui.

Poi il volante ricomincia ad avere una propria volontà e vira verso sinistra. Il motore rallenta ma non posso trattenere un urlo alla cowboy selvaggio.

Ecco, questo sarebbe stato veramente un bel giochino da fare se ci avessi visto.

Meno male che non si può entrare in bagarre se no qua la vedevo male.

Bastaaaa! ridammi la mia tastiera e il mio articolo! smile

Nico ci pare che salga pure per primo e appena riesce si fa un altro turno. E ci pare che da 1 a 10 sia contento tipo... 15.

Non abbiamo capito come hanno fatto a far entrare Max tutto quanto con il suo metro e 93 in auto, o aveva i piedi sul cofano o forse gli hanno smontato i piedi.

Lori era venuta anche all'evento dell'anno scorso quindi si vede che non le era piaciuto neanche un po'. smile.

Ok, ci dicono che dobbiamo lasciare spazio al resto della fila, siamo davvero tantissimi!

Quindi? Quindi andiamo a consolarci con le salamelle! Diego e Alessandro e Roberto e Nadia e insomma un po' di gente si attiva e compaiono in tavola le pepsi, intanto che dolci suoni arrivano alle nostre orecchie e lievi aromi alle nostre narici... No, non i motori dei kart e l'odore di benzina, che per altro ci sono ancora. Qua vicino c'è la griglia che sfrigola e la cipolla che aleggia fino a noi! Apriti stomaco!

Max e Josè con in mano i succulenti panini con salamella, peperone e cipolla.

Insomma, dopo l'emozione della guida, anche il panino con salama, cipolla e peperoni da delle belle soddisfazioni.

Compare Raffaele che ha già guidato qualcuno e propone un secondo giro per uno di noi... Ehm, la Coccolina con la salama appena ingurgitata al suo stomaco non glielo può proprio chiedere. Che peccato!

Max si fionda subito dalla panca e in un nanosecondo non lo vediamo più. Si vede che a svitargli i piedi la prima volta non gli ha fatto male.... smile

Riesce a farsi un altro turno e smette giusto perché se no lo cacciano. Non credere di cavartela così Max, minimo ci devi una birra a tutti.

Giuli sul go kart.

La pattuglia di Giuli preferisce rimandare di un'ora la salamella e scopriamo che loro hanno fatto tutti almeno due turni. Anche a loro evidentemente non è piaciuto mica. Se fossimo persone invidiose, o se almeno ce ne fossimo accorti che non arrivavano, gli mangiavamo tutti i panini così imparavano! smile

Facciamo due chiacchiere con il capo banda della Pista di Kart di Rozzano che lavora con Gigi per mettere in piedi questa manifestazione. Anche a lui complimentissimi!

Il sole adesso finalmente scalda come si deve, lo stomaco è soddisfatto, le emozioni ancora fresche, riusciamo a salutare Gigi e ci avviamo al pulmino e alle macchine.

Però... Però assolutamente grazie a Gabriele, Raffaele, Marco, a tutti quelli che ci hanno assistito in pista prestandoci mezzo volante, grazie a Gigi che ci ha già invitato due volte e in effetti ci ha già invitato anche per una terza, faremo il possibile!

Grazie a tutti i suoi amici che lo aiutano a far funzionare tutta la faccenda, spostarsi con tutti i Kart in tutta Italia non è mica una cosa da niente.

Grazie alla pista di Rozzano che non si stanca di ospitare loro e anche noi.

Vabbè, siamo al pulmino. Diego, che fai al posto di guida? dai scansati che per tornare in istituto ci pensiamo noi, tu basta che ci dici destradestradestraaaaa!

di Angela Bellarte

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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