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Florinda: Due anni di canottaggio per un traguardo che si chiama Paralimpiade

Londra 2012, tutto quello che si deve fare per arrivarci!


L'abbiamo conosciuta che aveva vent'anni, ipovedente con retinite pigmentosa, poco vedente e molto ipo.... Ancora un cucciolo, ma già molto determinata!! Impegnata all'università, che cominciava a praticare i primi sport con il Gruppo Sportivo, equitazione, pattinaggio su ghiaccio, poi anche baseball, e un tentativo di nuoto agonistico, fallito perchè allora non si trovava un istruttore che la seguisse.

Ma la vena da combattente le è rimasta dentro, cercava solo l'occasione di mettersi in vista, di trovare gare, di entrare in gioco.

Nel frattempo la nostra mascotte è cresciuta, si è laureata, ha trovato un bel lavoro, e ha messo su famiglia!

Uno potrebbe anche dire che così, a quasi trent'anni, la vita è abbastanza piena.

Ma, quando l'occasione finalmente è arrivata, Florinda non se l'è lasciata scappare!

Ecco che a luglio del 2010 la Canottieri Milano propone al nostro GSD alcune lezioni di prova di canottaggio, e diversi sono i coraggiosi che vanno a provare l'emozione del remo, ovviamente anche Florinda.

A ottobre comincia il corso vero e proprio, fatto già di palestra, di remoergometro per vogare a terra e imparare i movimenti, di allenatori pazienti ma esigenti, e poi le prime uscite in acqua. Nessuno si sarebbe aspettato un'evoluzione al di là magari di qualche gara in Canottieri, probabilmente; ma, il marzo dell'anno successivo, Paola Grizzetti, colei che portò la barca italiana del "4con" a vincere l'oro a Pechino, entra in scena, contattando il nostro Gruppo: "c'è bisogno di donne per formare gli equipaggi della Nazionale!" Paola vuole sondare se qualcuna delle donne vogatrici è interessata a fare sul serio, a entrare nel giro grande.

Florinda è tra quelli che quel giorno vanno a Varese, luogo dei raduni di Paola, e resta incuriosita, affascinata, impigliata, mentre a sua volta Paola non vuole lasciarsi scappare questa ragazza dal fisico atletico, forse anche leggendo già nei suoi occhi la forza e la determinazione che le serviranno così tanto.

Cominciano gli allenamenti intensivi, in Canottieri, da Paola a Gavirate, in palestra, insomma, Florinda quando vuole rilassarsi ci dice che va a fare 50 vasche in piscina!

Il fisico diventa sempre più asciutto, scolpito... che invidia!, e la voce si fa più determinata, più sicura, il carattere già deciso si affila e si tempra.

Il percorso non è facile: l'invidia, quella buona, quella degli amici, si trasforma subito in ammirazione ai racconti della "vitaccia" che Florinda sta affrontando: non solo gli allenamenti intensissimi per farsi il fisico; non solo i gesti ripetuti mille e mille volte per imparare la tecnica; non solo lo sforzo di adeguarsi agli altri, ai compagni di voga, che devono adeguarsi a lei, devono essere affiatatissimi, sincronizzatissimi, una invisibile catena di trasmissione li deve unire nel gesto identico, basta una mano più in alto e la barca oscilla, si sbanda, perde assetto; non solo la fatica di conciliare tutto questo con il lavoro, che, per fortuna, le concede di gestirsi il tempo nella maniera che più le occorre; non solo tanto e tanto tempo passato via da casa, lontano dalla famiglia, per restare con i compagni di barca e prepararsi al meglio, allenarsi, fare gare. forse la fatica più grande, tutta nella testa e nel cuore, è proprio quella di dedicarsi completamente per imparare tutto l'imparabile, poi per qualificare la barca, sì, perchè in realtà è la barca che ha posto alle Paralimpiadi, e poi ancora aspettare e lavorare e lottare perchè fino a giugno Paola esaminerà, mischierà gli equipaggi, valuterà nuovi assetti e nuove persone, e solo allora decreterà chi saranno i Paralimpici londinesi. Una fatica mentale pesantissima, tanto lavoro per arrivare ai vertici e restarci, e poi non essere sicuri fino all'ultimo, fino a quella dichiarazione definitiva di equipaggio.

Florinda con la giacca della nazionale aperta con un pezzo dell'inno d'Italia

Ci sono stati momenti di scoraggiamento, ma alla fine c'è stato anche il carattere di tentare ancora e superarlo, quel momento.

"A che cosa si può essere capaci di resistere, senza saperlo", ci dice Florinda.

Un lunghissimo viaggio di due anni nel tempo e nelle proprie risorse personali, che passa dai Campionati Italiani, che la sua barca, sempre il mitico "4con", vince con autorità; poi dalla Coppa del Mondo a Monaco, dove lei e i compagni si classificano settimi, una ottima esperienza; passa dai Mondiali a Bled per la qualificazione olimpica, che sfugge! Ma il lavoro non è finito, a maggio ci sarà un'altra possibilità di qualificarsi; l'equipaggio in questo momento non è ancora definitivo, Florinda non solo non sa chi saranno davvero i suoi compagni di barca, non sa nemmeno se sarà lei della categoria "blind" a far parte di un eventuale equipaggio paralimpico.

Il 4 con in barca in mezzo al lago

Nel frattempo gare societarie, anche con equipaggi misti, con normodotati, gare aperte a tutti in cui confrontarsi al di la di ogni limite. E' questo il bello del canottaggio, le differenze non è che si dimenticano, non ci sono proprio più.

Arriva il 5 maggio 2012; aspettiamo con ansia le notizie che ci perverranno da Belgrado: in una gara di Coppa del Mondo si ritenta la qualificazione.

Il messaggio del Presidente Cusati, nonchè orgoglioso marito di Florinda, esprime tutta la gioia che è anche nostra.... Evviva! Era sufficiente arrivare secondi, ma con determinazione la barca ha vinto la regata e guadagnato il biglietto per Londra!

Noi siamo solo gli amici, non abbiamo neanche messo un remo in acqua, neanche dato una spintarella alla barca, neanche sudato una volta in palestra... Ma qui una festa, in una delle brevi apparizioni di Flo sul territorio milanese, la dobbiamo proprio organizzare!

Attenzione però: anche se Florinda si migliora sempre, anche se tutto il lavoro e la fatica sembrano aver prodotto un'atleta sicura e potente, ricordiamoci che il verdetto di Paola sull'equipaggio non è stato pronunciato!

Ancora paura e tensione, tanto lavoro che all'ultimo può sfumare.

Ancora le riserve possono passare davanti, ma non per questo, (o forse proprio per questo), la concentrazione cala: l'impegno è sempre al massimo. ormai a Milano Florinda quasi non la vediamo più.

Poi arriva la data del destino: il 18 luglio finalmente si scioglie la suspence, l'equipaggio è definito e la spada di damocle se ne va!

L'equipaggio di Londra, tutto rifatto rispetto a Pechino, (tranne il timoniere e la seconda delle ragazze, Maila, che fu allora riserva,) è giovanissimo, agguerritissimo, affiatatissimo, e Florinda ne fa assolutamente e meritatamente parte!

Saltelliamo, cacciamo qualche urlo di contentezza, ci vengono anche un po' di lucciconi.

Noi adesso possiamo metterci comodi, dotare la mamma di Florinda, Rosa, compagna di tante nostre avventure, di una reflex con cui immortalerà la gara, (mi raccomando!), aspettare nelle nostre comode poltrone che comincino i giochi e portare ancora più in alto l'entusiasmo.

Per Flo invece il lavoro duro non solo non è finito, ma aumenta! Niente relax, niente vacanze al mare: si continua a sudare, a provare;

"la testa occupata da quel pensiero, sempre: ogni volta che ripeti il percorso pensi di non aver più niente da migliorare, di aver già dato tutto"; invece ogni volta i tempi si abbassano, migliora la potenza, la tecnica, l'affinità tra i compagni. E nel cuore ti accompagna il ritmo della voga e il canto della barca.

Si rifanno quei mille metri mille e mille volte, cambiando la velocità, riprovando la formazione, con nella testa, adesso, il conto alla rovescia che ogni giorno la porta più vicino alla partenza, e al momento in cui partirà la gara nell'atmosfera meravigliosa delle Paralimpiadi.

Il 26 agosto toccheranno la terra Inglese. I ragazzi sono pronti a scendere in acqua, a fare allenamenti leggeri per tenere i muscoli caldi, e provare il campo di regata, che si prospetta ventoso e quindi difficile, per un equipaggio così leggero;

Negli ultimi preparativi tutti hanno scartato con gioia i borsoni delle divise olimpiche, saranno vestiti Armani, i signori, e con questa soddisfazione mezza olimpiade è già vinta!

I ragazzi del 4 con sul pontile con il body della nazionale paralimpica

Arrivederci Flori, grazie di avere regalato anche a noi un po' di questo durissimo cammino attraverso i tuoi racconti, perchè seguire le avventure di un amico ha sempre un sapore dolcissimo e entusiasmante!

Siamo già pronti a riabbracciarti a Milano, per acciuffare quei piccoli residui di olimpiade che saranno ancora attaccati ai tuoi capelli, e che conserveremo gelosamente, per condividere con te ancora una volta la gioia di esserci stati!

Angela Bellarte

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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