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UN DIAMANTE è PER SEMPRE...


Ci siamo, ragazzi.

Bando alle ciance,

smettiamola di vivere in un film americano dal lieto fine avventuroso,

appoggiamo un momento sulla scrivania fogli zeppi di numeri, statistiche e possibili soluzioni / ipotesi vincenti.

Tuffiamoci entusiasti nel quotidiano di una realtà tutta da vivere, nell'attualità più spicciola, nella storia che prende forma e spessore nel divenire della propria identità ed entità esistenziale, che respira sul collo dei suoi attori, figuranti, comparse, forgiando accadimenti, gli eroi come gli inetti di uno splendido alone sottile di nuvole rosa tanto care a Giuliano palma.

Ed è proprio di palmaress che si parlerà domenica prossima, 20 giugno, a partire dalle ore 10.30 sull'erba sofficie ed intrisa di rugiada depositata dalla storia spesso generosa e benevolente nei confronti del diamante Kennedy di Milano. Nella splendida cornice del glorioso impianto meneghino andranno infatti in scena i due scontri decisivi che assegneranno il titolo del quattordicesimo campionato nazionale AIBXC di baseball giocato da ciechi.

I Thunder's Five di Milano, in cattedra da ormai qualche stagione (quattro titoli negli ultimi cinque anni, autentica dinastia che non mi pare irriguardoso poter accostare agli Yankees dei Joe Torre, Derek Jeeter e Paul O'neil, anni 90, piuttosto che all'impero Boston Red Sox targato Francona Ramirez ed Ortiz di inizio millennio) vedono la propria invincibile aurea seriamente minacciata dai Bologna White Sox.

Vi ricordate il grande binomio Battisti Mogol?

"Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi,

le tue calzette rosse"...

In questo caso sono bianche le calzette, ma poco cambia.

Questa plethora di giovani agguerriti bolognesi dalle calzette sgargianti hanno acquistato fiducia nel corso della stagione, vittoria dopo vittoria, a suon di fuori campo e sono oggi fermamente determinati nel riportare gli antichi fasti ed i trionfi che il baseball per ciechi respirava nei suoi primi anni di vita sotto le due torri, grazie per altro alla lungimiranza di alcuni ex giocatori di baseball felsinei a cui tutti noi ciecati, allenatori e dirigenti di questa splendida realtà sportiva saremo sempre estremamente grati e riconoscenti.

Percorso netto per i Thunder's Five sino ad oggi, messo in pericolo forse soltanto da un paio di distrazioni iniziali patite nelle gare giocate contro L'aquilone Empoli e la QVINTA Ravenna che sono uscite sicuramente a testa alta dai doppi confronti contro i campioni d'Italia.

I White Sox invece pagano un inatteso sgambetto in avvio di stagione, subìto proprio nella prima apparizione casalinga sul diamante Leoni di Via Bottonelli ad opera dei Lampi Milano che approfittano di una discreta preparazione in preseason per sorprendere i Garisenda Bombers nel primo atto di campionato.

Da quel momento il testa a testa tra meneghini e felsinei ha letteralmente acceso l'intero movimento AIBXC, regalando emozioni forti, colpi di scena inattesi e gare vissute sul filo del rasoio e ricche di pathos sino all'ultima eliminazione del settimo inning.

I Thunder's Five si sono imposti eroicamente, quasi su una gamba sola, nell'accesissimo derby che li ha opposti ai cugini Lampi un paio di mesi fa nella risaia ai limiti dell'impraticabilità del diamante di Senago, lasciando in base sudore, sangue ed articolazioni spezzate in nome di una vittoria finale dolorosissima, comunque da afferrare.

Campioni in carica messi pesantemente alla frusta anche da una Fiorentina lanciata in piena corsa in quest'ultima parte di stagione nell'ultima apparizione in diamante del Cusatone e compagni, salvati dai fuori campo dello stesso Presidente e dell'eroìco Sarvard, sempre più Cacciatore di Aquiloni tra mille splendidi soli.

Momenti delicati anche per le Calzette Bianche che si sono salvati in maniera del tutto rocambolesca da una doppia battaglia cruenta (e non solo nel senso del Gabriele) a suon di "pepitoni" profondi, trionfando di misura nel doppio confronto che li ha opposti alla Fiorentina tre settimane fa, evitando il naufragio grazie agli homers di Driss e Berganti.

Come per Celtics e Lakers in NBA sarà l'arena infuocata dello Staples Center di Los Angeles a determinare tra poco più di 12 ore chi avrà accesso all'ennesimo paradiso della Storia dal suo bronzeo portone principale, il Kennedy di Milano risuonerà domenica mattina del fruscìo di passi svelti tra le basi, dei sonagli truffaldini di palline struscianti in un'erba che si preannuncia madida di pioggia (pare che la meteo non favorirà l'artiglieria pesante, prevedendo rovesci anche di forte intensità e temporali tra giovedi e domenica, colpa di quest'assurda depressione Elian approfonditasi tra Spagna, Golfo del Leone e Francia, destinata a perturbarci animi, inizio estate, leggi "triturarci i maroni" almeno ancora per qualche settimana), dei sussurri accovacciati in difesa, degli ordini secchi di arbitri e dell'esplosione liberatoria nei dug out come sugli spalti al termine di ciascuna giocata.

Arjola carica il tiro pronta a lanciare la palla al due.

Non vorrei eccessivamente spingermi tra i meandri inestricabili dell'analisi tecnico-tattica delle due "Madri di tutte le Battaglie" (e daje col Gabriele) a cui non vediamo l'ora di presenziare fra tre giorni.

Le squadre sostanzialmente si equivalgono per scaltrezza, potenza in battuta, impermeabilità e senso della posizione in difesa, rapidità sulle corse, accortezza e severità manageriale nell'esplorare i possibili punti deboli all'interno di spire strettissime che costituiscono i roster compatti delle due formazioni.

La possibile pesantezza del diamante potrebbe favorire la squadra che saprà meglio addomesticare tensioni ed emozioni, trasformandole in energia positiva e lucidità da sprigionare sul diamante e condividere insieme a compagni ed allenatori.

Cristiano Tedoldi, Tato, corre e oltrepassa la prima base.

I Thunders potrebbero laurearsi nuovamente campioni d'Italia grazie alle mazze dei solitamente affidabili Cusati, Sarvard, Crhristian (Tato) Tedoldi, piuttosto che spuntarla in virtù della rapidità incredibile di Fabione Scali, alias "Er freccia rossa de Trastevere",

Fabio Scali in corsa oltrepassa la prima base.

piuttosto che assaggiare il paradiso attraverso le dolci forme femminili di una Flo-Flo Cusatina che farà scendere una dolcissima velenosa appena oltre il filo, verso l'interbase, incubo / chimera per le brancolanti rapaci mani Bolognesi...

I White Sox per altro hanno carte perfettamente in regola per poter shoccare il mondo AIBX e sbancare il Kennedy di Milano, non in uno, ma addirittura in doppio confronto.

Le braccia di Gianka "Mano de Pedra" Berganti fanno impallidire compagni, avversari e sono pronte ad alimentare la striscia positiva di "Pepitoni" con cui Gianka ci sta letteralmente entusiasmando in questa fine di campionato.

Driss è carico e non farà certo mancare il proprio contributo di potenza e corsa sicura sulle basi, così come Lo Monaco, determinato più che mai a contribuire alla causa felsinea che gli allenatori e giocatori bolognesi sintetizzeranno in un solo ordine, secco, perentorio, da imprimere sulla lavagna del dug out come nella testa dei protagonisti: "SCUCIRE A TUTTI I COSTI LO SCUDETTO CHE ORMAI DA QUALCHE ANNO (TROPPI ANNI) FREGIA LE DIVISE MILANESI DEI THUNDERS".

Come recitava quella battuta di Brandon Lee nel film "Il Corvo"?

... "non può piovere per sempre"...

Dopo il temporale solitamente torna il sole, al limite con preludio romantico di arcobaleno.

Someday, over the raimbow, blue birds fly....

Domenica, dall'altra parte dell'arcobaleno voleranno palline infuocate che, al termine di quest'avvicente testa a testa tra White Sox e Thunder's Five incoroneranno la quattordicesima regina del campionato di baseball giocato da ciechi AIBXC.

Vi voglio numerosi sugli spalti del Kennedy.

Qualora non riusciste ad essere dell'evento, ma sarebbe davvero un peccato, avrete la ghiotta possibilità di seguire le partite in diretta grazie alla splendida copertura che ci regaleranno Claudio Michela e Diego sul "Pulsante Radio Web", la web radio di Internettabile Onlus, cliccando qui:

http://www.internettabile.org/prw/main/ascolta.m3u

Ci vediamo domenica sul diamante

Matteo Briglia (Bedeo)

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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