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Appunti di viaggio dei Campionati Europei di Triathlon


Holten (Olanda) sabato 4 luglio 2009

Dopo mesi di assidui allenamenti eccomi venerdì 3 luglio io  e Claudio all'aereoporto di Malpensa con il nostro inseparabile tandem, impacchettato come un opera d'arte dal fidatissimo amico Attilio, destinazione Holten (Olanda), dove si disputeranno i campionati europei di triathlon distanza olimpica, (ovvero 1500 metri a nuoto, 40 km.  in bicicletta e 10 km. di corsa), di tutte le categorie, dagli junior ( 18 - 20 anni) ai professionisti e la  categoria disabili, compresa la categoria non vedenti.

Partiti  alle 10.00 dalla mia abitazione con la macchina, volo da malpensa ad Asterdam schipool ,per arrivare ad Holten siamo costretti a cambiare tre treni in tre diverse stazioni sempre trasportando da un treno all'altro il nostro  inseparabile tandem.

Finalmente alle 19.00 arriviamo in Albergo distrutti dalla lunga giornata, decidiamo subito di montare il tandem e provarlo in vista della gara del giorno dopo.

Finalmente dopo aver depositato bagagli, montato il tandem e con una bella doccia alle spalle ,alle 21.00 è arrivata l'ora di rifocillarsi dopo la lunga giornata.

Dopo alcune chiacchiere con la squadra nazionale italiana di triathlon in ritiro nel nostro stesso hotel, decidiamo di andare a prenderci il nostro meritatissimo riposo in vista della gara.

Sveglia alle 07.00, colazione, ultime rifiniture, controllo dell'abbigliamento da portare in zona cambio, tatuaggio del numero di gara sul deltoide e sul polpaccio e via a portare l' abbigliamento per la corsa nella seconda zona di transizione; sistemate scarpe, cordino e cappellino, via verso il lago dove depositare la bici e provare  l' acqua in vista della partenza prevista per le  11.00.

Due chiacchiere con gli amici e avversari francesi e inglesi già incontrati in altre gare, un good luck e eccoci  tutti pronti in acqua a partire.

Alberto e Claudio entrano in acqua

Ci mettiamo qualche centinaio di metri prima di prendere un buon ritmo e nuotare  il chilometro e mezzo. Usciamo dall'acqua, sfiliamo la muta, calziamo gli scarpini, inforchiamo il tandem e iniziamo a far girare bene le gambe per i 40  chilometri.

Ci accorgiamo che mancano due tandem e via all'inseguimento.

Il percorso dopo i primi 10 km si immette in un circuito di 15 km da ripetere due volte completamente chiuso al traffico. il percorso  è abbastanza impegnativo: dei continui sali scendi con poca pendenza ma chilometro dopo chilometro  si fanno  sentire sui nostri quadricipiti.

Al primo giro di boa ci accorgiamo di avere circa tre minuti e trenta dal primo e meno di tre minuti dal secondo, ma  siamo tallonati dall' inglese che vincerà il bronzo.

Tentiamo ancora per qualche chilometro di raggiungere i primi due e staccare il nostro inseguitore  ma ci comunicano che i distacchi non cambiano.

A questo punto  Claudio decide  di cambiare tattica, lasciare perdere l'inseguimento e di lasciare  passare l'inglese : lasciamo andare avanti lui ,sperando che  lo sforzo in bici lo rallenti poi nella corsa,sapendo che a piedi è più  forte.....

Rimaniamo a qualche decina di metri per alcuni chilometri preservando le forze in vista dei 10 km finali; a 8 chilometri dalla zona transizione  cerchiamo  il tutto per tutto ,  con uno scatto improvviso tentiamo di arrivare alla corsa con più  vantaggio possibile, sapendo che lui nella frazione a  piedi   è molto più forte.

Riusciamo a  staccarlo di 50 secondi che poi alla fine non basteranno.

Partiamo di corsa con un  sole alto in cielo e una temperatura di 35 gradi, il percorso a piedi si divide su 4 giri uguali di 2500 metri, completamente pianeggianti, tra due ali di folla che continuano ad incitare i triatleti.

Dopo 2.5 km il vantaggio è rimasto identico; al secondo passaggio il distacco si è assottigliato a 30 secondi, con Claudio che mi dà coraggio,  mi sprona, ma i miei muscoli iniziano a sentire la stanchezza. La corsa diventa più lenta  e il passo pesante.

All' ottavo chilometro mi supera, tento di resistere alcuni metri, Claudio mi dà coraggio, mi strattona il cordino, mi incita, ma purtroppo  l'inglese  è  più veloce e in poche centinaia di metri mi vedo sfilare dal collo la medaglia di  bronzo.

Raggiungerò il traguardo a un solo minuto dal terzo gradino del  podio, così suddiviso: Gran bretagna, Francia e ancora Gran bretagna.

Onore agli avversari. Purtroppo lo sport è  anche questo. Un abbraccio con gli avversari e un saluto alla  prossima gara, con l'amaro in bocca ci dirigiamo in albergo a smontare il tandem e ad imballarlo  e a partire destinazione Milano. una splendida manifestazione organizzata ottimamente sotto ogni aspetto, con un notevole riguardo  anche alla categoria disabili, che onorava la manifestazione con la partecipazione di   sette non vedenti (cinque uomini e due donne) e altri trentacinque disabili, con diverse disabilità.

Un'ultima mia personale considerazione sulla sempre più viva convinzione di quanto lo sport sia in grado di trasmettere emozioni e quanto il binomio sport e disabilità  possa essere di aiuto  per superare l'immaginario riduttivo che disabilità significhi solo restare rinchiuso in casa ed aspettare qualche provvidenza.

Un ringraziamento soprattutto a Claudio e a tutte le persone che mi hanno aiutato a  realizzare  questa impresa. e grazie soprattutto al Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS.

Disciplina Triathlon Distanza Olimpica - 1.5 km. nuoto; 40 km. bicicletta; 10 km. corsa.

nuoto  1.5 km

Goodwin 28 minuti
Ceriani  30 minuti
Cullivier 30  minuti
Haaseb 32 minuti

Bicicletta-tandem 40 km

Goodwin 1 ora e 9  minuti
Cullivier 1 ora e 10 minuti
Ceriani 1 ora e 13 minuti
Haseeb 1 ora e 13 minuti

Corsa 10 km

Haseeb 35 minuti
Goodwin 36 minuti
Ceriani  38 minuti
Cullivier 38 minuti

Tempi totali

Goodwin 2:17
cullivier 2:20
Haseeb 2:23
Ceriani 2:24

Alberto Ceriani

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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