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la squadra italiana di adaptive rowing

Graziana ai mondiali di adaptive rowing


Ai mondiali di adaptive rowing, la Presidenza della Federazione Italiana Canottaggio fa una scelta molto coraggiosa!

ciao a tutti, sono Graziana e faccio parte del gruppo sportivo.

l'anno scorso, più o meno in questo periodo, Francesco Cusati mi aveva chiesto di descrivere la mia prima esperienza ad un mondiale, in Spagna, come membro di un equipaggio adaptive rowing. quest'anno, al ritorno dal mio secondo mondiale, in Giappone, mi ha chiesto di fare lo stesso. Se avete la pazienza di ascoltarmi cercherò di ordinare i fatti , tanti, che sono accaduti.

I componenti dell'equipaggio, non sono cambiati , siamo io, Donata,Gaetano, Vittorio. chi è cambiato è il nostro timoniere, adesso c'è Alessandro di 14 anni, il più giovane timoniere italiano. Non ha un compito facile, molte cose dipendono da lui. forse per questo l'ho soprannominato l'elfo della barca, è bravo e anche un pò disonesto perchè si lascia comprare per qualche biscotto, gli vogliamo tutti molto bene.

Da Settembre fino alla partenza per il Giappone ci siamo allenati costantemente partecipando anche a gare contro altre barche di adaptive che, lasciatemelo dire,abbiamo sempre vinto. Noi non abbiamo molti avversari oltre alle barche di Torino -canottieri Esperia-, il singolo di Gavirate e il doppio di Treviso. Non cene sono altri.

La nostra partenza per il Giappone è rimasta dubbiosa fino alla fine e dopo aver trovato fonti di finanziamento abbiamo avuto la certezza di poter partire con il nostro quattro, il singolo di Gavirate Marco, e il doppio di Treviso, Valeria ed Ennio. Così composti e accompagnati dai nostri allenatori, Paola Grizzetti E renzo SAMBO CI SIAMO IMBARCATI PER LA NOSTRA COMPETIZIONE IN giappone precisamente a GIFù.

E' là che abbiamo trovato un cambiamento non previsto. Ci hanno raddoppiato il tragitto di gara: per il nostro quattro dai mille metri a due mila, per il singolo e il doppio dai cinqueciento ai mille. Motivazione è stata: il tragitto breve è troppo violento, forse è vero perchè devi giocarti tutto in quattro minuti.

Sui duemila cambiano molte cose, il fiato, il ritmo, la forza e la resistenza. Noi a Gavirate, durante gli ultimi allenamenti abbiamo percorso e provato spesso anche le distanze più lunghe dei mille, ma allenamento è cosa e gara mondiale è altra.

Ci sarebbe molto da dire anche sulle diversità degli equipaggi riguardo agli atleti con disabilità fisiche, ma sarebbe un discorso tanto lungo... Bando alle lamentele!

Abbiamo avuto come avversari solo cinque equipaggi: Francia, Danimarca, Germania, inghilterra e TAiuan -scusate la mia ignoranza, lo scrivo così come si pronuncia-, purtroppo sono arrivate tutte prima di noi. a onore del vero, durante la gara abbiamo avuto un notevole problema in barca che ci ha costretto a diminuire drasticamente la velocità.

La squadra italiana degli adaptive non è rientrata a mani vuote, infatti grazie al singolo di marco e al doppio di Valeria ed Ennio,possiamo vantare due medaglie d'argento.

Ultima cosa , a mio parere importante, è stata la cerimonia con la quale la presidenza della Federazione Italiana Canottaggio ci ha voluto inserire ufficialmente e in qualità di atleti nella squadra nazionale. La cerimonia consiste nella consegna dei body che si indossano sui campi e in gara, tutto alla presenza della nazionale in divisa. Per noi come per tutti è stato un evento molto sentito. Abbiamo saputo in seguito che,sulla gazzetta dello sport, alla pagina dedicata a questi mondiali, l'Italia ha riportato il medagliere più fornito.Su questa pagina abbiamo trovato un piccolo pezzo con il quale si ringrazia la squadra adaptive rowing per aver contribuito al medagliere italiano con due argenti. Inoltre l'Italia è stata l''unica nazione ad essere presente,aquesto mondiale, con tutte e tre le categorie adaptive, quattro singolo e doppio.

Scusate, non credevo di dilungarmitroppo... l'esperienza in quel piccolo pezzo del Giappone è stata memorabile sia dal punto di vista atletico sia da quello umano perchè i suoi abitanti , soprattutto i giovani, sono stati disponibilissimi. Io non credo che tornerò ancora laggiù... però, mai dire mai...

ciao a tutti.
Graziana Saccocci.

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